Amato Osho, vuoi parlarci della differenza fra l’amore e la fiducia? A me sembra che la fiducia abbia un significato molto più vasto dell’amore, nel nostro rapporto con te. Quando dico ‘Osho, ti amo’ sto parlando di un sentimento che è colorato e definito da altri rapporti d’amore, un sentimento che è limitato dal mio stato di non-illuminazione. Parlo come se avessi una comprensione di ciò che il mio amore per te implica. Quando dico ‘Osho, mi fido di te’, sto dicendo “Fai di me tutto ciò che è necessario fare. Guidami dentro spazi inimmaginati e inimmaginabili: sono tuo.” La fiducia sembra includere la comprensione di essere disponibile anche riguardo a cose che si trovano al di là della sua stessa comprensione. L’amore, l’amore non-illuminato, appare diretto verso l’esterno, in qualche modo aggressivo. L’ego è consapevole di se stesso come entità. Mentre la fiducia, anche nella sua forma non-illuminata, sembra avere in sé una qualità di profondo abbandono. L’ego è presente soltanto per ragioni linguistiche, perché la persona che ha fiducia sa che lei stessa potrebbe scomparire.
La domanda è di Maneesha. E non è affatto una domanda. Si è già risposta da sola e in maniera meravigliosa. Ha detto esattamente ciò che avrei detto io. Questo è ciò che mi piacerebbe avvenisse a ognuno di voi, piano piano: che arrivaste a una comprensione tale che quando ponete una domanda, possiate rispondere da soli esattamente nel modo in cui avrei risposto io.
La fiducia è sicuramente un valore più alto dell’amore.
Nella fiducia, l’amore è implicito, mentre nell’amore la fiducia non è implicita.
Quando dici ‘Osho, mi fido di te’, si capisce che mi ami. Ma quando dici di amare, la fiducia non ha alcun posto. In effetti il tuo amore è molto sospettoso, diffidente, impaurito, sempre in guardia, che controlla la persona che ami. Gli amanti diventano quasi dei detective.
Si spiano a vicenda.
L’amore è bellissimo, se giunge come parte della fiducia. E giunge sempre come parte della fiducia, perché non può esserci fiducia se non c’è amore.
Ma senza fiducia non c’è amore e un amore privo di fiducia è orribile, pieno di gelosie, sospetti, diffidenza.
È anche vero che quando dici ‘ti amo’, non c’è un arrendersi, non c’è un essere pronto a dissolverti. Non c’è l’essere pronto a venire trasportato in spazi sconosciuti e inconoscibili. Quando dici ‘ti amo’ resti uguale e in questo c’è una certa aggressività.
Questo è il motivo per cui, dall’inizio del genere umano, dovunque e in tutti i tempi, la donna non ha mai preso l’iniziativa nel dire ‘ti amo’. Ha aspettato che l’uomo dicesse ‘ti amo’, perché il cuore di una donna riesce a sentire quell’aggressività. Ma l’uomo ha il cuore più duro; non sente quell’aggressività, in effetti gli piace.
Ma quando dici “mi fido di te”, c’è una profonda resa, un’apertura, una ricettività, una dichiarazione a te stesso e all’universo che: ‘Ora se quest’uomo mi portasse persino all’inferno, per me va bene; mi fido di lui. Se a me appare come un inferno, deve trattarsi di un errore della mia vista. Non è possibile che lui mi conduca all’inferno.’
Nella fiducia, troverai sempre errori in te stesso; nell’amore troverai sempre errori nella persona della quale sei innamorato.
Nella fiducia tu sei sempre, senza dirlo, in uno stato di rammarico: ‘Sono ignorante, sono addormentato, inconsapevole. Esiste la possibilità di dire qualcosa di sbagliato, di fare qualcosa di sbagliato, quindi sii clemente verso di me, abbi compassione.’
La fiducia implica così tanto. È un tesoro così prezioso.
Quando dici “ti amo” c’è una sottile corrente di possessività. Senza che venga detto, si capisce: “Adesso sei una mia proprietà. Nessun altro deve amarti.”
Nella fiducia, non esistono questioni di possedere la persona della quale ti fidi. Al contrario, stai dicendo: ‘Per favore, possiedimi. Distruggimi come ego. Aiutami a scomparire e dissolvermi in te, così che non ci siano più resistenze a stare con te.’
L’amore è uno sforzo costante, una lotta.
L’amore esige. “Ti amo” vuol dire: “Anche tu devi amarmi. In effetti ti amo soltanto perché voglio che tu mi ami.” È semplicemente un baratto, e così la paura: ‘Non devi amare nessun altro. Nessun altro deve amarti, perché io non voglio partner nel mio amore, persone che condividano il mio amore.’
La mente inconsapevole dell’uomo continua a pensare all’amore in termini di quantità, che c’è una certa quantità d’amore. Se amo te, allora a te spetta tutta la quantità. Se amo qualche altra persona, allora la quantità verrà distribuita, tu non la otterrai più tutta; e così la gelosia, lo spiarsi, il litigare, il lamentarsi.
E dietro una bellissima parola, amore, continuano ad accadere cose orribili.
Nella fiducia non esistono questioni di lotta.
È un autentico abbandono.
Quando dici “Osho, mi fido di te”, intendi dire “da questo momento la mia lotta con te è finita. Adesso sono tuo, puoi fare ciò che vuoi.
Puoi uccidermi, non opporrò resistenza, perché io non ci sono più, ti ho dato me stesso. Adesso dipende da te: fai qualunque cosa riterrai giusta.”
La fiducia non è competitiva; quindi non c’è gelosia.
Tu puoi fidarti di me, milioni di persone possono fidarsi di me. In effetti più persone si fidano di me, più sarai felice. Gioirai del fatto che così tante persone si fidano… questo non succede nell’amore.
Ma nella fiducia, tutto ciò che c’è di bello nell’amore, è implicito.
Nel momento in cui dici ‘mi fido di te, Osho’, stai anche dicendo “ti amo”. Ma adesso, perché c’è fiducia, l’io non esiste più, c’è soltanto l’amore.
E l’amore senza ego non crea problemi:
“Molti possono amarti, e più sono coloro che ti amano, più sarò felice.”
Ma questo succede perché c’è fiducia.
Fiducia è forse la parola più bella nel linguaggio umano. La fiducia è così vicina alla verità che, se è totale, in questo preciso momento la tua fiducia diventa una rivelazione, una rivoluzione.