Proprio come l'oceano con le sue onde

che s'infrangono sulle spiagge e sulle rocce,

così è il divino: è solo un gioco eterno di energia!

I milioni di forme dell'esistenza non sono creazioni del divino,

sono soltanto i frutti della sua energia straripante.

Giocate! La vita è poesia, è illogica! E dunque siate allegri, riacquistate la vostra infanzia! E quando avrete gli occhi di un bambino, i sensi di un bambino giovani, vibranti di vita l'intera esistenza vibrerà con voi. Ma voi non siete in sintonia con questo mondo eternamente in festa. Siete seri, rigidi, chiusi: spezzate questa prigione! Ritornate nella corrente della vita! Non restate individui, è falso, è egotistico. Scioglietevi ed inizieranno ad accadervi delle cose, vi può accadere qualunque cosa.

 

Solo voi, in fin dei conti, decidete cos'è la realtà. Se voi siete matti, l'intera esistenza sarà folle. Se voi siete silenti, l'intera esistenza sarà silente. Se siete in amore, sentire che l'intera esistenza è in amore. Siete voi a decidere la qualità dell'esistenza che vi circonda.

 

La mente negativa, la mente critica, è una mente irreligiosa. La mente che continua a negare, che non ha la capacità e il coraggio di dire sì, è una mente irreligiosa. La mente religiosa ha la qualità dell'affermazione, è fluida, non è rattrappita e congelata dentro se stessa. Sei tu che crei l'infelicità in cui vivi, così come la gioia, l'amore e la danza.

 

Lascia che il tuo corpo abbia una completa libertà di gioco, cosicché ogni cellula acquisti vitalità, vibri, e tu possa aprire una nuova dimensione della tua esistenza, che ti guiderà verso l'Assoluto, verso il Divino. Gli indù dicono che l'intera creazione è solo un gioco il gioco di una sola energia che si divide in polarità opposte per poi giocare a nascondino.

 

Tu non sei mai esistito in quanto "ego", solo la Totalità esiste, solo il Tutto, il Divino. La tua sofferenza è prodotta dal tuo continuo interferire. Spegniti! Come fossi una lampada. Spegniti, e a quel punto Lui appare, scorre in te, s'impossessa di te... Quando tu non esisti, all'improvviso Lui appare e può accadere in un istante! Perché Lui palpita ovunque, è vivo in ogni luogo, è una danza eterna. Più sei in sintonia con l'essenza, l'interiorità, l'eterno, l'immortale, meno sarai ossessionato dai sensi. Puoi giocarci, ma non ne sarai ossessionato.

 

Se cerchi veramente di soddisfare l'ego, diventerai matto, e la mentalità occidentale dipende per intero dall'ambizione di soddisfare l'ego. Ogni volta che il Divino la Sorgente Cosmica sente che ti sei esaltato, che il tuo ego infuria, appare di fronte a te per riportarti a terra, accadono avvenimenti che cercano di ricondurti alla realtà, ma tu non li riconosci, il tuo ego ti chiude gli occhi e continua a vivere nella finzione.

 

 

L'EGO

 

L'ego è l'identificazione con la mente. Quando sei silenzioso, quando il chiacchiericcio interiore si arresta, l'ego non esiste, perché la mente non sta funzionando. Se riesci ad essere consapevole della realtà qui-e-ora, oltrepassi la mente, sei trascendente rispetto alla mente, e così sei privo di ego, sei vulnerabile, aperto, e l'intera esistenza ti accade, tutte le estasi sono tue. La sofferenza arriva tramite l'ego.

 

L'ego non produrrà mai in te alcuna trasformazione, è il fenomeno più inconscio che accade in te e ti renderà sempre più inconsapevole. E colui che vive attraverso il proprio ego, ne rimane come ubriacato e non è in sé, agisce immemore di se stesso. Io non vi insegno il controllo di voi stessi, l'autodisciplina... il mio insegnamento è la consapevolezza di sé e la trasformazione di sé. Io vorrei che tu diventassi vasto come il cielo, perché è ciò che tu sei nella realtà.

 

Questo universo infinito non può convergere su un'entità così limitata e atomica come l'ego. Può farlo solo quando sei diventato infinito a tua volta, quando tu stesso ti sei trasformato in uno spazio infinito. Tu sei una pulsazione, una vibrazione, un'onda dell'Oceano, non un'entità morta, e quella pulsazione esiste in armonia profonda con il Reale. Ma tu hai dimenticato quella pulsazione, hai creato un ego morto, io sono questo "io sono" è sempre contro il Tutto: si difende, lotta, combatte, è in guerra. L'ego è irreale, vive nel suo sogno, la Realtà non potrà mai sostenerlo.

 

Una volta che avrai conosciuto il tesoro interiore e sarai entrato in contatto con il tuo centro più profondo, potrai fare tutto ciò che vuoi, potrai vivere nel mondo come una persona comune, ma il vuoto resterà con te, non potrai dimenticarlo, persisterà al tuo interno e la sua Musica verrà udita. Qualunque cosa tu stia facendo resterà solo alla periferia, dentro di te resterai vuoto, e allora tutto ciò che farai assumerà la qualità del Divino perché e da lì che proviene, non è un tuo frutto.

 

Chiunque sia in armonia con se stesso è sempre traboccante,

perché la sua energia non va sprecata in sciocchezze inutili.

Egli è sempre straripante e chiunque si avvicina può ricevere.

Gesù dice "Venite a me. Se siete gravati da un peso, venite a me: io vi alleggerirò".

In realtà non sta facendo nulla: la sua presenza è sufficiente.

Si dice che ogni volta che un uomo-dio, un Avatāra, un Cristo, un Buddha,

cammina sulla Terra, intorno a lui si crea un'atmosfera particolare.

Gli yogin giainisti l'hanno addirittura misurata: dicono che la sua estensione è di 40 km.

In questo raggio tutti sono inondati dalla sua energia: che lo sappiano o no.

 

La verità è vastissima: semplice ma sconfinata, vasta come il cielo. Come potresti tenere tra le mani la verità assoluta? Ogni cosa che conosciamo è destinata a rimanere relativa. Ma è così che funziona l'ego! L'ego è molto astuto: nell'istante in cui cominci a sentire che una cosa è vera, l'ego interferisce immediatamente dicendo "Certo, questa è la verità assoluta", in questo modo chiude la tua mente, che non sarà più disponibile a ricevere nessun'altra verità. Un uomo di verità è sempre relativo.

 

 

SOGNO E REALTÀ

 

Il mondo può essere al massimo un saraya, un dharmashala, un rifugio per la notte. Al mattino ripartiamo. Non ti ci aggrappare, non ti ci affezionare troppo. Non pensare che il sogno sia realtà. Ricordati continuamente che questo è un sogno. Ricordati che il mondo in cui ti trovi è un fenomeno momentaneo, è solo una goccia di rugiada su una foglia d'erba: in qualsiasi momento una brezza si leva e la goccia scivola ed è persa per sempre.

 

Ricorda che il mondo è un sogno.* Qual è la definizione di sogno? Un sogno è qualcosa che è ma che non sarà per sempre. Un sogno non era prima e non sarà dopo. Tra due non-esistenze c'è un frammento di attimo, che sembra reale, ma è solo un inganno, una tua proiezione. E qual è invece la definizione di realtà? Esistenza, esistenza, esistenza, passato presente e futuro... esistenza. Ma tu scambi il sogno per realtà, sei profondamente addormentato. Tutto il divenire è sogno; il divenire in quanto tale è sogno. Ma quando ti risvegli, giungi all'essere.

 

Tutto passa, ma tu rimani. Tu sei la realtà; tutto il resto non è altro che un semplice sogno. Ci sono sogni meravigliosi e ci sono incubi terrificanti… ma ciò che conta è colui che osserva il sogno. Colui che vede è l’unica realtà. L'unica cosa certa è la tua realtà interiore, e quando vi metti le radici la tua visione cambia, e tu puoi cogliere la Realtà non nelle forme mutevoli del mondo, non nelle sue apparenze, ma in ciò che scorre attraverso di esse, che scorre attraverso di te. In ciò che eternamente fluisce e resta immobile.

 

 

* In altri discorsi, Osho afferma che il mondo è reale, ma quando ci si "risveglia", tutto ciò appare illusorio, irreale, perché è mutato il nostro "punto di osservazione", il piano esistenziale in cui ci muoviamo; "ti sei centrato nell'essere; ora sei così distante dalla superficie che la puoi osservare come se fosse qualcosa di oggettivo, altro da te. Non sei identificato."

 

Secondo il teologo indiano Sankara, fondatore della scuola dell'Advaita Vedanta, il mondo non è una mera illusione. Il mondo è relativamente reale (Vyavaharika Satta), mentre il Brahman è assolutamente reale (Paramarthika Satta). Il mondo è il prodotto di Maya o Avidya (ignoranza). L'immutabile Brahman appare come il mondo mutevole attraverso l'incanto di Maya. Maya è il misterioso e indescrivibile potere di Dio che nasconde e manifesta se stesso come irreale. Maya non è reale, poiché svanisce quando si realizza la conoscenza dell'Eterno, dunque è irreale perché il suo potere perdura soltanto fino al sorgere della Consapevolezza. Dunque la sovrapposizione del mondo al Brahman è dovuta all'Avidya o ignoranza metafisica.

 

 

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CONSAPEVOLEZZA

 

Il cambiamento fondamentale è questo: prima devi essere. Devi diventare più attento, più consapevole del tuo essere; solo a quel punto una presenza discende in te. Ma tu non senti mai te stesso (se non attraverso gli altri: attraverso l'eccitazione, lo stimolo, la reazione). Devi mutare la tua essenza intima, il tuo nucleo più profondo, di conseguenza la superficie cambierà. Devi diventare consapevole, totalmente presente, e la tua vita diventerà estatica. La tua inconsapevolezza crea sofferenze di ogni tipo, perché qualunque cosa farai provocherà dolore senza che tu nei sia consapevole. L'importante non è ciò che fai, ma se sei presente o assente mentre lo fai.

 

Milioni di persone, che vivono intorno a voi, sono nella vostra stessa condizione, e così ti puoi convincere di essere nel giusto. Ma questa gente vive nelle menzogne, nella finzione. Le loro esistenze sono superficiali, vivono alla circonferenza, sono totalmente inconsapevoli del centro. Comincia ad essere consapevole è l'unico modo per realizzarti sii responsabile, ossia attento e presente. Agisci con completa consapevolezza anche nelle piccole cose, rendi luminoso ogni minimo gesto, in tal modo accadrà l'esplosione interiore.

 

Le persone continuano ad agire inconsciamente e, sebbene soffrano, sebbene siano terribilmente infelici, vanno avanti ripetendo le stesse identiche cose che le rendono infelici, in un circolo vizioso strettissimo. Non sanno cos'altro fare! Non sono presenti, non sono consapevoli, restano intrappolate negli istinti inconsci. Vivi in modo consapevole! In modo attento e presente! Risvegliati! Il Buddha la chiama sammasati: "giusta presenza cosciente" o "giusta consapevolezza".

 

Se non diventi consapevole, esistono solo due possibilità: sarai repressivo oppure indulgerai nella vita. In entrambi i casi resterai imprigionato.

 

Io affermo la vita, godo la vita. E vorrei che tutti voi viveste una vita profonda e intensa, una vita appassionata, con una sola condizione: siate vigili, attenti e presenti, profondi osservatori, testimoni. So che sorgeranno molte difficoltà, poiché dovete vivere in mezzo a milioni di persone addormentate e quel sonno è contagioso... noi siamo continuamente contagiati da chi ci sta attorno, anche se ne siamo ignari, e ciò finisce per orientare la nostra vita.

 

Quando invece entri nel campo energetico del Buddha, in un buddhafield, entri in un mondo del tutto diverso: nel mondo delle benedizioni, delle beatitudini! Una simile persona, ovunque vada, porta con sé il proprio clima interiore. Un Buddha vive in una primavera che dura tutto l'anno. Coloro che in qualche modo si avvicinano a lui sono fortunati; coloro che si accompagnano a lui sono benedetti, poiché condividono la sua gioia, la sua benedizione, la sua saggezza, il suo amore, la sua luce!

Colui che si è risvegliato, che vigile ed è presente, acquisisce un'enorme chiarezza interiore; ogni confusione è scomparsa. Non che abbia trovato soluzioni, no: sono semplicemente sparite tutte le sue domande. Non ha trovato le risposte, non ci sono mai risposte da trovare. La vita è un mistero e rimane un mistero, qualcosa che non può essere rivelato, non si può demistificare. E poiché chi si risveglia sa che la vita è un mistero, e in lui adesso non ci sono più domande, né risposte in lotta tra loro, in lui vi è chiarezza: egli stesso è chiarezza ed è gioioso. Come mai è gioioso? Perché ora sa che tutto il regno divino è suo. Ora sa di non essere più un estraneo sulla Terra; sa di appartenere all'esistenza e che l'esistenza gli appartiene. È entrato a far parte di questa celebrazione infinita, che prosegue da sempre nell'eternità. In questa celebrazione egli è un canto, è una danza.

 

Nell'istante in cui ti prostri davanti a un Buddha, qualcosa delle sue vibrazioni penetra in te

e ravviva il tuo cuore addormentato, penetra nel tuo essere e, come un raggio di luce,

perfora la buia notte della tua anima dandoti il primo bagliore del divino.