“Sognate il sogno impossibile!”

 

 

 

La religione autentica può essere solo una, come la scienza. Non esiste una fisica musulmana, hindu o cristiana, non avrebbe senso. Eppure questo è ciò che tutte le religioni hanno fatto: rendere il mondo intero un manicomio.

Se la scienza è una, perché non dovrebbe esserlo la scienza della dimensione interiore? La scienza esplora il mondo oggettivo, la religione quello soggettivo. Il lavoro è lo stesso, cambiano solo la direzione e la dimensione. In un'epoca più illuminata non esisterà nulla di simile alla religione; ci saranno solo due scienze: quella oggettiva e quella soggettiva. La scienza oggettiva affronta le cose, quella soggettiva l’essere.

Io sono contrario alle religioni, ma non alla religiosità. Tuttavia, la religiosità di cui parlo è ancora in fasce.

Tutte le vecchie religioni cercheranno in ogni modo dì ucciderla, di distruggerla, perché la nascita di una scienza della consapevolezza rappresenterà la morte di tutte queste cosiddette religioni che sfruttano l'umanità da migliaia di anni. Cosa accadrà alle loro chiese, alle sinagoghe, ai templi? Che ne sarà dei preti, dei papi, degli imam, degli shankaracharya, dei rabbini? È un giro d'affari enorme, e questa gente non permetterà facilmente la nascita della vera religiosità.

D'altra parte, è arrivato il momento, nella storia dell'uomo, in cui le vecchie religioni stanno perdendo potere; un numero sempre più grande di persone segue solo formalmente il cristianesimo, l'ebraismo, l'induismo, l'Isiam; di base, nessuna persona intelligente è più interessata a quella spazzatura. Forse la gente va ancora in chiesa, in sinagoga, alla moschea, ma non per motivi religiosi, bensì sociali: è conveniente farsi vedere in sinagoga, si guadagna rispetto e non si corre alcun pericolo. È come entrare al Rotary Club o al Lions Club. Queste religioni sono vecchi club che usano un gergo religioso ma, se osservi più in profondità, scoprirai solo chiacchiere senza alcuna sostanza.

Io sono a favore della religione, ma di una religione diversa da tutte quelle che conosci: sarà una ribellione a tutte queste vecchie religioni. Non porterà avanti il loro lavoro; anzi, lo interromperà per sempre e avvierà un'opera completamente nuova: l'autentica trasformazione degli esseri umani.

L'errore fondamentale compiuto da tutte le religioni è questo: nessuna ha avuto il coraggio di riconoscere che ci sono cose che non sappiamo. Tutte hanno finto di sapere ogni cosa, hanno finto di essere onniscienti.

 

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Il danno più grande fatto all'umanità dalle cosiddette religioni è averle impedito di trovare la religione autentica: tutte hanno fìnto di essere la vera religione. Ogni religione ha condizionato sin dall'infanzia la mente dell'uomo, facendogli credere che quella in cui è nato sia l'unica vera religione. Un hindu crede che la sua sia l'unica religione autentica al mondo, tutte le altre sono false. Lo stesso vale per gli ebrei, i cristiani, i buddhisti e i musulmani; tutti concordano su un punto, e cioè che non occorre mettersi alla ricerca della vera religione: la vera religione è già a tua disposizione, è quella in cui sei nato.

Per me questo è il danno più grande fatto all'uomo perche, quando non conosci la religiosità autentica, puoi solo vegetare, non vivi realmente. Resti un essere superficiale, non puoi conseguire alcuna profondità, alcuna autenticità; non sai nulla delle tue dimensioni più abissali. Conosci te stesso attraverso gli altri, grazie a ciò che dicono. Così come conosci il tuo viso attraverso lo specchio, conosci te stesso tramite le opi¬nioni altrui; non ti conosci direttamente. E le opinioni da cui dipendi sono espresse da persone in una posizione simile alla tua: non conoscono se stesse.

Queste religioni hanno creato una società di ciechi e continuano a dirti che non hai bisogno di occhi. Gesù aveva gli occhi: ai cristiani non servono. Tutto ciò che devi fare è credere in Gesù: egli ti porterà in paradiso, tu devi solo seguirlo. Non ti è permesso pensare, perché potresti andare fuori strada. Il pensiero ti porterà inevitabilmente su cammini diversi da quelli che vogliono farti prendere, perché pensare vuoi dire affinare la capacità critica, l'intelletto, cosa estremamente pericolosa per le cosiddette religioni.

Le presunte religioni ti vogliono spento, senza vita, intento a tirare avanti senza sapere bene come; non vogliono che tu sia intelligente. Ma sono abili nel trovare termini altisonanti: tutto ciò viene chiamato "fede"; non è altro che il suicidio della tua intelligenza.

Una religione autentica non ti chiederà alcuna fede, bensì l'esperienza. Non ti chiederà di abbandonare i tuoi dubbi, ma di affinarli, in modo che tu possa cercare fino in fondo. La religione autentica ti aiuterà a trovare la tua verità.


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Una religione autentica avrà l'umiltà di riconoscere che solo poche cose sono conosciute, molte di più sono sconosciute e qualcosa resterà per sempre inconoscibile. Quel qualcosa è l'obiettivo di tutta la ricerca spirituale. Non puoi farne un oggetto di studio, ma puoi sperimentarlo, berlo, assaporarlo... è esistenziale.

 

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Sapete che cos’è la religione? Non è nelle preghiere salmodiate, né nel compimento di un rito, né nell’adorazione di dei di latta, o immagini di pietra, non è nei templi e nelle chiese, né nella lettura della Bibbia, o della Bhagavadgita, non consiste nel ripetere un nome sacro, o nel seguire qualche altra superstizione inventata dagli uomini. Nulla di tutto ciò è religione. La religione è il sentimento di bontà, quell’amore che è simile a un fiume, vivo, eternamente in movimento. In quello stato scoprirete che arriva un momento in cui ogni ricerca cessa del tutto; e la fine della ricerca è l’inizio di qualcosa di totalmente differente. La ricerca di Dio, della verità, il sentirsi completamente buoni – non il coltivare la bontà e l’umiltà, ma il cercare qualcosa al di là delle invenzioni e dei trucchi della mente, il che significa sentire quel qualcosa, vivere in esso, esserlo – quella è la vera religione. Ma ciò è possibile solo se lasciate la pozza che vi siete scavati e vi gettate nel fiume della vita. Allora la vita vi stupirà prendendosi cura di voi, poiché voi non ve ne prenderete più cura. La vita vi porterà dove vorrà, poiché ne siete parte; non vi sarà alcun problema di sicurezza, di ciò che la gente dice o non dice: e questa è la bellezza della vita.


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Né l’adorazione né la preghiera ti saranno d’aiuto. Solo vere fondamenta potranno aiutarti e quelle fondamenta consistono nell’essere senza dio, senza scritture, senza disciplina, senza comandamenti. Sii un uomo libero, non una persona spiritualmente schiava. Una volta che ti sarai liberato da tutte queste finzioni, da tutte queste mitologie, ti sentirai meravigliosamente: rigenerato, giovane e così vivo, che la danza arriverà da sola. Così abbondantemente ricco nel tuo essere più profondo… perché il tuo essere più profondo è il luogo dove sei connesso con il cosmo. Le tue radici nel cosmo nascono dal tuo centro più intimo. Una volta che avrai accettato l’esistenza per quello che è, avrai accettato anche te stesso, per quello che sei.

 

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Qualsiasi religione che inizia dalla fede, dal credere, finirà per darti un’esperienza autoipnotica. Solo il Taoismo e il Buddhismo non iniziano con la fede. Tutto il loro sforzo è di farti iniziare da solo, senza alcun concetto di ciò che troverai. Aperti, disponibili, privi di pregiudizi – senza contare su di una filosofia o un qualche libro sacro; potete andare dentro di voi, con il cuore aperto, e quando arrivate al punto in cui la mente è silenziosa, non c’è nemmeno un pensiero… Secondo Buddha e il Tao, anche dio è solo un pensiero. Quando non c’è pensiero, raggiungi la cima più alta dell’Everest della consapevolezza. A quel punto sai che ogni essere vivente ha il potenziale di diventare dio. Si dice che Buddha abbia affermato: “Il momento in cui diventai illuminato, rimasi sorpreso: l’esistenza intera è illuminata, solo che la gente non lo comprende. Ognunoporta dentro di sé la propria illuminazione e non la guarda nemmeno”.


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Nessuna religione ha avuto il coraggio di dire: «Ci sono cose su cui puoi porre domande, ma non aspettarti una risposta. La vita è un mistero». Possiamo riuscire a vivere meglio, più a lungo e più comodamente, ma non possiamo conoscere cos'è la vita; quell'interrogativo resterà tale per sempre.


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Non mi interessa nessuna religione, perché sono tutte immondizia e nient'altro.


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Il mondo intero è diviso in religioni diverse: alcuni vanno alla sinagoga, altri al tempio, altri ancora in chiesa. Ma trovate forse qualche segno religioso in quei luoghi? Ogni bambino è allevato, condizionato, a far parte di una particolare religione. È uno dei più grossi crimini che siano mai stati commessi contro l’umanità. Nulla può essere considerato un crimine maggiore… inquinare la mente di un bambino innocente con idee che, col tempo, ostacoleranno la sua scoperta della vita. Se vuoi scoprire qualcosa, devi essere assolutamente privo di pregiudizi. Non puoi scoprire la religione in quanto musulmano, in quanto cristiano, in quanto indù. Non potrai mai! Quelle sono modalità che ti impediscono di scoprire la religione… Quando ti interroghi su dio, pensi che sia una tua domanda reale: non lo è. Puoi essere nato in una famiglia indù, o cristiana, o ebrea, per cui la tua mente è stata condizionata a ritenere che dio esista. Ti hanno fornito immagini e idee ben precise sull’identità di Dio. E hanno indotto in te una sottile paura a dubitare: è pericoloso. Un bambino, piccolo e indifeso, viene spaventato con l’idea di un inferno eterno, in cui si viene gettati tra le fiamme, vivi, e in cui si brucerà senza mai morire! È naturale che non sembri così importante rischiare e dubitare. Inoltre, venite motivati a credere, in quanto è sufficiente credere per conseguire tutti i piaceri e le gioie della vita: “Credi, e siederai di fianco a Dio; dubita e vivrai a fianco del demonio!” È inevitabile che quel bambino inerme, compri qualsiasi cianfrusaglia gli venga venduta. Ha paura. Paura di stare solo in casa, nel buio della notte, e voi gli parlate dell’eternità dell’inferno in cui: “Continuerai a precipitare in un’oscurità sempre più tetra e profonda, un’oscurità senza fine, da cui non potrai mai uscire”. È naturale che il bambino lasci cadere ogni dubbio… e una volta chiusa la porta al dubbio, l’avete chiusa anche alla ragione, al pensiero, al chiedere, all’interrogarsi. A quel punto, di fatto, non siete più esseri umani reali. Chiuse le porte al dubbio, resti un semplice zombie, sei ipnotizzato, condizionato; puoi venir convinto – in base alla paura e all’avidità – a credere a cose in cui qualsiasi bambino normale non crederebbe mai, come abitualmente fa, se non venisse manipolato.


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Sì, sono l’inizio di qualcosa di nuovo, ma non l’inizio di una nuova religione. Sono l’inizio di un nuovo tipo di religiosità, che non conosce aggettivi, né confini; che conosce solo la libertà dello spirito, il silenzio del tuo essere, la crescita del tuo potenziale, e, alla fine, l’esperienza del divino che ti appartiene – non di un dio esterno a te, ma di un divino che trabocca dal tuo intimo.

 

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La risata è la vera essenza della religione. La serietà non è mai religiosa. La serietà è il frutto dell'ego, è parte della malattia chiamata ego. La risata non ha alcun fondamento egoncentrico. Certo, esiste una differenza tra la tua risata e la risata di un uomo religioso: tu ridi sempre degli altri, mentre un uomo religioso ride di se stesso oppure dell'intera ridicolaggine dell'essere umano. La religione non può essere altro che celebrazione della vita e la persona seria vive una vita squilibrata, deforme, pone delle barriere tra sè e la gioia dell'esistenza, non può danzare non può celebrare. La stessa dimensione della celebrazione scompare dalla sua vita. Un uomo così diventa simile a un deserto, puoi anche continuare a pensare e a fingere di essere religioso. Credi in qualcosa ma non sai nulla in prima persona. Credi nelle teorie ma un uomo troppo ossessionato dalle teorie diventa serio. L'unica preghiera reale, la sola riconoscenza per il fatto di esistere è la risata. Oggi si ride solo quando c'è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere. Io debbo raccontarvi molte barzellette perchè temo che voi tutti abbiate la tendenza a essere seri. Vi debbo eccitare, solo così vi scordate della serietà associata alla religione, vi dimenticate delle filosofie, delle teorie, dei sistemi di pensiero e ritornate con i piedi per terra.

 

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Dio non è una persona da qualche parte. Dio è solo un nome collettivo dell’energia creativa totale dell’universo. Nel momento in cui sei creativo sei parte di essa, e le persone che non sono creative restano separate dal flusso dell’esistenza. E le persone che sono distruttive non solo sono separate, sono contro l’esistenza. Loro sono i veri peccatori. La sola virtù degna di essere chiamata virtù è la creatività. Non ha importanza ciò che crei, ma dovrebbe rafforzare la vita, abbellire l’esistenza, rendere il vivere più gioioso, la canzone un po’ più vivace, l’amore un po’ più glorioso; e la vita del creatore inizia a diventare parte dell’eternità e dell’immortalità. La creatività è forse l’unica religione esistenziale. I momenti di creatività sono i momenti in cui sei tutt’uno con l’universo. In un certo senso ti sei perso, non sei più il tuo vecchio ego… in un altro senso per la prima volta ti sei trovato. Solo un creatore conosce le profondità della vita e le altezze dell’amore. Quelli che non conoscono la dimensione della creatività rimangono inconsapevoli del significato di religiosità. La vera religione non è culto. La religiosità consiste di una cosa sola: del momento in cui partecipi alla creazione, per quanto piccola sia la tua parte. È significativa, perché puoi farla solo tu e nessun altro.

 

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Miei diletti: vi amo. L’amore è il mio messaggio lasciate che sia anche il vostro. L’amore è il mio colore e il mio ambiente. Per me, l’amore è la sola religione. Tutto il resto è solo spazzatura, tutto il resto sono solo elucubrazioni mentali. L’amore è l’unica cosa concreta della vita, tutto il resto è illusione. Lasciate che l’amore cresca dentro di voi e dio crescerà spontaneamente. Se mancate l’amore, mancherete Dio e ogni altra cosa.

Senza amore non c’è alcuna strada verso Dio. Dio può essere dimenticato ma se ci si ricorda dell’amore, allora Dio “accadrà” di conseguenza. Egli “accade” di conseguenza. Non è altro che la fragranza dell’amore. Infatti, non c’è Dio, c’è solo un’essenza divina. Da nessuna parte esiste una persona che sia Dio. Abbandonate gli atteggiamenti infantili, non continuate a cercare un padre. Esiste il divino, non Dio. Quando dico che il divino esiste, intendo dire che qualunque cosa esista, è colma di Dio. Il verde degli alberi, il rosso, il giallo-oro – tutto è divino. Questo corvo che grida, un uccello nel vento, un bambino che ride, un cane che abbaia tutto è divino. Nient’altro esiste.

Nel momento in cui chiedi: “Dov’è Dio?” fai la domanda sbagliata. Poiché non v’è luogo in cui Dio possa essere indicato. Egli non si trova in una direzione particolare, non è una cosa particolare, un essere specifico. Dio è universalità. Chiedi dove non è Dio, solo così fai la domanda giusta! Ma per questa domanda giusta dovrai preparare il terreno del tuo cuore. Ecco quello che intendo per amore preparare il terreno del cuore. Se ognuno è colmo d’amore, il mondo sarà colmo di Dio le due cose vanno avanti parallelamente, sono parte di un’unica sinfonia.

Dio è l’eco dell’universo. Quando amate, l’eco è presente. Ma quando non amate, come ci può essere un’eco? Siete sempre e unicamente voi, continuamente riflessi, in milioni di modi; siete voi che venite continuamente ributtati a voi stessi. Se amate. Dio esiste. Se non amate, come si può parlare di dio? non ci siete nemmeno voi!

Pensavo a cosa avrei dovuto donarvi oggi. Perché è il mio compleanno, in questo giorno mi sono incarnato in questo corpo. Questo è il giorno in cui per la prima volta ho visto il verde degli alberi e il blu del cielo. Questo è il giorno in cui per la prima volta ho aperto gli occhi e visto Dio tutt’intorno a me. Naturalmente la parola Dio non esisteva in quel momento, ma ciò che ho visto era Dio. Pensavo a cosa avrei dovuto donarvi oggi. Poi mi sono ricordato una frase di Buddha: “Sabba danam dhamma danana jinati «il dono della verità è superiore a ogni altro dono»”. E la mia verità è l’amore.

La parola “verità” mi sembra un po’ troppo arida, simile a un deserto. Io non sono molto in sintonia con la parola “verità” - sembra troppo logica, troppo “mentale”. Ti dà una sensazione di filosofia, non di religione. Ti dà l’idea di aver concluso di essere giunto a una conclusione, che esiste un sillogismo dietro di essa, un’argomentazione, un ragionamento logico. No, “verità” non è la mia parola, “amore” è la mia parola. L’amore appartiene al cuore. La verità è parziale, solo la testa è coinvolta. Nell’amore sei coinvolto come una totalità corpo, mente, anima, tutto è coinvolto.

L’amore ti rende un’unità non un’unione, ricorda, ma un’unità. Poiché in un’unione coloro che si congiungono rimangono separati. In un’unità si dissolvono, diventano uno, si fondono l’uno nell’altro. E quello io lo chiamo il momento della verità: il momento in cui l’amore ti dà unità. All’inizio, l’amore ti dà unità nella tua essenza più intima. A quel punto tu non sei più un corpo, non sei più una mente, non sei più un’anima. Sei semplicemente “uno” senza nome, indefinito, inclassificato. Non più determinato, non più definibile, non più comprensibile. Sei un mistero, una gioia, una sorpresa, un entusiasmo, un’incredibile celebrazione.

All’inizio, l’amore ti dà un’unità interiore. E quando si è verificata l’unità interiore, la seconda unità “accade” spontaneamente non devi fare nulla. A quel punto inizi a dissolverti in un’unità con il Tutto che esiste al di là di te. La goccia scompare nell’oceano e l’oceano scompare nella goccia. In quel momento, nel momento dell’orgasmo tra te e il Tutto, tu diventi un Buddha. Quello è il momento in cui l’essenza di Buddha ti viene trasmessa. O meglio, ti viene rivelata lo sei sempre stato, inconsapevolmente.

La mia parola è “amore”. Quindi dico: miei diletti vi amo, e mi piacerebbe che voi riempiste d’amore il mondo intero. Lasciate che questa sia la nostra religione. Non il cristianesimo, non l’induismo, non l’islam, il giainismo, il buddhismo, ma l’amore.

Amore, senza alcun aggettivo. Non amore cristiano come può l’amore essere cristiano? È una cosa tanto stupida! Come può l’amore essere indù? È ridicolo! Amore è semplicemente: amore. Nell’amore puoi essere un Cristo, nell’amore puoi essere un Buddha, ma non esiste l’amore buddhista, né l’amore cristiano.

Nell’amore tu scompari, la tua mente scompare. Nell’amore giungi a un completo rilassamento. Questo è il mio insegnamento, io insegno l’amore. E non c’è nulla di più elevato.

 

~ § ~

 

Tu sei illuminato. E non devi far nulla di particolare al riguardo, devi semplicemente essere quello che sei, completamente rilassato, in pace con l’esistenza. Nessun posto dove andare, nessun risultato da raggiungere, nessuna meta. Il porsi delle mete è ciò che rende infelici. Cancella ogni meta e comincerai a danzare di gioia in questo esatto momento – ci metti così tanta energia nel tentare di raggiungere le tue mete. Te ne vai lontano nella tua immaginazione, e non ti rimane tempo, non ti rimane spazio, non ti rimane energia per essere qui. Se riesci a raccogliere tutta la tua energia proprio in questo attimo, questa semplice accumulazione di energia diventerà una danza di gioia nel tuo cuore. È quella danza a trasformare tutto, non i tuoi sforzi. […] Io ti insegno a essere comune, semplice. Ti insegno ciò che è naturale. Ti dico che sei già dove stavi tentando di andare: sei proprio a casa. Non sprecare tempo a correre di qua e di là. Ma ti hanno continuato a ripetere che devi diventare qualcosa d’altro, qualcuno – ecco perché ogni religione è contro di me, tutti i moralisti mi sono contrari. Posso capirli, se io ho ragione allora tutte le tradizioni e tutti gli insegnamenti che hanno spinto l’umanità verso qualche meta lontana sono del tutto criminali. Perché hanno privato le persone della possibilità di vivere, della possibilità di amare, di cantare, di ballare. Della possibilità stessa, in ultima analisi, di riconoscere il divino nel qui e ora. Se non riesci a sentire il divino nella vita di tutti i giorni, non sei una persona intelligente. Se non riesci a permeare anche le tue piccole cose con l’espressione della tua gratitudine, gioia, consapevolezza… allora sei destinato a rimanere miserabile – non solo in questa vita ma anche forse per molte altre.

 

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Nasciamo nel divino, viviamo nel divino, moriamo nel divino. Bisogna ricordarsi solo di una cosa: puoi passare attraverso questa formidabile esperienza che è la vita dormendo, oppure pienamente sveglio. La meditazione è l’unico modo di renderti consapevole. Quando sei pienamente consapevole, l’oceano del divino è tutt’intorno a te. La vita stessa, la stessa consapevolezza sono divine. Il divino si esprime in tutte le forme, nelle rose e nei fiori di loto, negli uccelli e negli alberi. Dovunque ci sia vita, c’è solo il divino. Viviamo nell’oceano del divino. Quindi non cercare da qualche parte. Guarda dentro, perché quello è il punto più vicino che puoi trovare. […] In questo preciso momento sei illuminato; entra silenziosamente nel tuo essere… Trova il centro del tuo essere, e hai scoperto il centro dell’intero universo. Alla periferia siamo separati ma al centro siamo tutt’uno. Questa è ciò che chiamo l’esperienza del buddha. Se non diventi un buddha,  e ricordati, è a causa della povertà del linguaggio che sono costretto a dire: “Se non diventi…” Lo sei già. Quindi ti devo dire, se non lo riconosci, se non ti ricordi ciò che hai dimenticato… Ogni bambino nella sua innocenza lo sa, e ogni bambino perde la strada a causa di tutte le nozioni di cui viene sommerso dai genitori, dai preti, dagli insegnanti. La sua innocenza viene rapidamente coperta completamente da idiozie di ogni genere. Tutto lo sforzo della meditazione è di tagliare attraverso gli strati di polvere che la società ti ha riversato addosso e trovare quella piccola “natura del buddha” con cui eri nato. Il giorno in cui trovi la natura del buddha con cui eri nato, il cerchio si chiude. Torni a essere innocente.


~ § ~

 

La religione ti impedisce di essere religioso – ti manda alla moschea, al tempio, in chiesa. Ti insegna a pregare un dio ipotetico che non hai mai incontrato, che nessuno è mai riuscito ad incontrare. E il tempio reale è tutt’intorno a te – sotto le stelle, sotto il verde fogliame di un albero, sulle sponde dell’oceano. Il tempio reale è tutt’intorno, e il dio reale non è altro che il vivere, ciò che è vivo, il fenomeno della consapevolezza in te. Dovunque c’è vita, dovunque c’è consapevolezza, c’è dio. E quando arrivi all’esperienza suprema della consapevolezza diventi un dio. Ognuno ha il diritto, il diritto innato, di diventare un dio – non di adorare un dio ma di diventare egli stesso un dio. Tutte le religioni sono un ostacolo. Non ti insegnano a non essere ambizioso; ti insegnano l’ambizione, ti insegnano a essere virtuoso così che puoi andare in paradiso. Non ti insegnano a non avere paura, ti insegnano la paura – che se fai certe cose verrai gettato all’inferno e soffrirai per l’eternità. Tutte le religioni sono fondamentalmente un modo di sfruttare l’umanità: ti rendono schiavo, ti umiliano, ti chiamano peccatore, distruggono il tuo rispetto per te stesso. La religiosità è un’umile gratitudine verso l’esistenza. Dato che l’esistenza ti ha dato tanto, c’è un umile rispetto per te stesso – ma è umile, non egoistico, non è una cosa di cui ti vanti. La religiosità ti insegna ad amare, ti insegna ad essere più vivo, più giocoso, a celebrare di più. La tua vita dovrebbe essere una canzone, una danza, una festa. Che bisogno c’è di appartenere a una folla? Tutte queste cose sono tue esperienze individuali, non hanno nulla a che fare con una folla. Non occorre che tu vada in chiesa o adori un dio o un libro morto e pieno di sciocchezze, di stupidità, di superstizioni. La religiosità è un fenomeno assolutamente individuale. Non ha nulla a che fare con la collettività; non c’è bisogno di lottare con qualcuno, non c’è bisogno di dire: “Quindi, siate uniti.” I musulmani devono essere uniti contro gli indù, gli indù contro i cristiani, i cristiani contro gli ebrei. Queste non sono religioni. Queste sono masse folli di gente che vuole fare della violenza in nome della religione, in nome di dio. Per migliaia di anni, le religioni hanno ucciso, assassinato, bruciato. E la loro strategia è quella che la folla ha una propria psicologia: non lasciare che l’individuo stia sulle proprie gambe, che abbia un certo distacco, altrimenti non riuscirai a fargli stuprare una donna né a fargli bruciare una casa o uccidere un bambino. Mettilo nella folla, e quando tutti gli altri faranno qualcosa, lo farà anche lui – emergerà la sua parte animale. Le religioni sono solo psicologia della folla, della massa, e la massa è ancora al livello degli animali. Non sono ancora esseri umani. Ci sono esseri umani individuali, ma non ci sono folle che siano umane. La folla immediatamente regredisce e diventa inconscia. Quindi non c’è alcun problema quando l’individuo diventa religioso. Devi solo comprendere cosa vuol dire religiosità.

Sii grato all’esistenza, goditi la bellezza della vita che ti circonda.

Ama, perché il domani non è certo.

Non rimandare nulla di bello a domani.

Vivi intensamente, vivi totalmente, qui e ora.

Non occorre essere musulmano o cristiano.

Allora sentirai nascere un’estasi straordinaria. Questo è il tuo paradiso.

Il paradiso non è da qualche parte, in qualche posto. È uno spazio dentro di te.


~ § ~

 

Il futuro dell'umanità dipende solo da un fatto: è vitale che la religione riesca a guidare di nuovo l'uomo, che possa ridiventare l'influenza principale sull'essere umano, è fondamentale che la religione possa ridiventare il sogno dell'umanità. Ricorda: un sogno molto difficile, quasi impossibile. Sognare di essere con Dio, sognare di essere in Dio, sarà inevitabilmente un sogno impossibile. L'uomo ha perso il suo coraggio. Ora i suoi sogni sono molto esili e molto mondani: non sogna più la trascendenza. Ricorda: se smetti di sognare la trascendenza vivrai una vita priva di significato. Il significato della vita sorge solo dal contrasto con la trascendenza. Il significato della vita sorge solo quando fai parte di un Tutto, quando fai parte di qualcosa di più elevato, più grande di te. Quando l'uomo tenta di trascendere se stesso, in lui c'è religione. Questo è ciò che io definisco la danza della religione: l'uomo che tenta di trascendere se stesso. Nessun altro animale può farlo: nessun altro animale è in grado di farlo. Solo l'uomo ha il potenziale e la possibilità di trascendere se stesso. Pochi uomini hanno trasceso se stessi, pochi uomini sono sbarcati sull'altra sponda. Quando vi parlo, io vi parlo dell'altra sponda. Di conseguenza le mie parole non provengono da un sapere preso in prestito, ma sgorgano dalla mia esperienza personale. Io so che l'impossibile può diventare possibile. E' diventato possibile in me, può diventare possibile in voi. Quando il vostro essere interiore sarà colmato di luce, quando saprete di non avere più tenebre interiori, solo allora sarete religiosi. Sognate il sogno impossibile! In principio vi sembrerà quasi assurdo sembra assurdo ma, se sarà sufficientemente forte, vi trasformerà.

 

~ § ~

 

Raramente la religione è esistita in quanto fenomeno sano. Accade solo quando un Buddha, un Cristo, un Krishna o un Kabir camminano sulla Terra; altrimenti, la religione è una patologia, una malattia, una nevrosi. Chi ha realizzato la religione tramite il suo essere ne ha una comprensione totalmente diversa da chi imita gli altri, costui non ha alcuna comprensione. La verità non può essere imitata; non puoi diventare autentico trasformandoti in una fotocopia. La verità è originale e, per raggiungerla, anche tu devi diventare originale. Essa non si ottiene seguendo qualcuno, ma comprendendo la propria vita. La verità non è racchiusa in alcun atto di fede, in alcun argomento; è nel centro più profondo del tuo essere, nascosta in quanto amore. La verità non è logica, non è un sillogismo, bensì un’esplosione d’amore. E ogni volta che la verità esplode in te, consegui una visione della vita, di Dio, della religione, totalmente diversa: i tuoi occhi hanno una qualità diversa, una chiarezza, una trasparenza differenti. Quando la tua mente è offuscata da pensieri mutuati dagli altri, ciò che chiami religione non è tale, è solo un sogno. A causa di questa differenza fondamentale una persona che imita è patologica: un cristiano è malato, come lo è un hindu. Krishna è sano, incredibilmente sano, e altrettanto Cristo. Quando Cristo dice qualcosa, lo ha conosciuto; non sta ripetendo qualcun altro, non è un pappagallo: è la sua realizzazione personale e diretta, e questo fa la differenza. Quando diventi un cristiano, ripeti Cristo. A poco a poco, diventi sempre più simile a un’ombra. Perdi il tuo essere… perdi te stesso; non sei più vero, reale, autentico. Un cristiano è già morto, e la religione implica una rinascita. Certo, è anche una crocifissione: il vecchio deve morire per permettere la nascita del nuovo, ma se segui una fede morta, un dogma, una chiesa, non permetti mai al vecchio di morire… né permetti mai al nuovo di nascere. Non corri rischi, non ti addentri mai nel pericolo. Quando Cristo affronta il suo essere, agisce pericolosamente; sta correndo un grande rischio, si addentra nell’ignoto. Proprio l’altra sera, dando l’iniziazione a un ragazzo, gli ho detto di cercare l’ignoto; mi ha risposto: “ Ma perché? E come? Come posso cercare l’ignoto? Come posso mettermi alla ricerca di ciò che non conosco?.” Noi cerchiamo solo ciò che conosciamo. Ma se cerchi solo il conosciuto, non conoscerai mai Dio, poiché non lo conosci. Se cerchi il conosciuto, girerai in tondo, nel solito solco; diventerai meccanico.Cerca l’ignoto, perché in tal modo uscirai dal solco, dalla vita meccanica e ripetitiva. Ma anche quel giovane ha ragione, quando chiede: “Come posso cercare l’ignoto”. Abbandona il conosciuto, non aggrapparti a ciò che conosci, e attendi l’ignoto. Se non ti aggrappi al conosciuto, se lo metti da parte, l’ignoto si manifesterà spontaneamente: sta aspettando alla porta, ma tu sei così pieno del conosciuto che non c’è spazio per l’ignoto; vorrebbe diventare tuo ospite, ma il padrone di casa è interessato solo a ciò che già conosce» così preso dal conosciuto che non è neppure libero di dare un’occhiata all’ignoto. Certo, posso capire la sua domanda: come cercare l’ignoto? Infatti, qualsiasi cosa tu cerchi sarà il conosciuto. La mente non può cercare l’ignoto, quindi è proprio lei l’ostacolo, la barriera; la mente può solo mettersi alla ricerca del conosciuto, lo fa in continuazione, è ripetitiva.Ecco cos’è la meditazione: la Via, l’arte di lasciar cadere la mente… almeno per qualche istante, così da poter dare un’occhiata all’ignoto, senza sapere dove stai andando. Eppure quelli sono i momenti più belli: quando non sai dove stai andando, non sai chi sei, qual è la rotta, la meta… Quando il sapere non esiste. Allorché il sapere non esiste, ecco l’amore. Il sapere è contro l’amore. Le persone colte non possono amare… E coloro che riescono ad amare non sono mai colti. L’amore ti rende saggio, mai colto. Il sapere ti rende furbo ed esperto, mai amorevole. Il conosciuto è la mente, l’ignoto è Dio. E Gesù dice: “Dio è amore” L’amore giunge attraverso l’ignoto, con l’ignoto, come sua parte. Per entrare nell’ignoto occorre coraggio, un coraggio straordinario. Per aggrapparsi al conosciuto non occorre alcun coraggio: qualsiasi codardo può farlo, solo i codardi lo fanno. Quando diventi cristiano, sei un codardo; quando diventi musulmano, sei un codardo; quando diventi hindu, sei un codardo. Quando diventi religioso, sei incredibilmente coraggioso: ti incammini verso l’avventura, cerchi l’ignoto, ti addentri nell’inesplorato, in ciò che non è mai stato misurato né può esserlo. C’è il rischio che ti possa smarrire, potresti non ritornare mai più, potresti perdere ogni controllo; potresti impazzire: questo è il prezzo che bisogna pagare per la religione autentica. La gente ha paura, per questo si aggrappa a falsi surrogati: il cristianesimo, l’induismo, l’Islam… Questi sono falsi sostituti, a buon mercato, acquisibili ovunque. Non devi fare nulla: sei nato in una particolare famiglia e diventi cristiano, sei nato in un’altra famiglia e diventi hindu. Non hai fatto nulla di nulla, non hai scelto nulla consapevolmente, non ti sei mosso di un centimetro. Non c’è stato alcun pellegrinaggio, non hai ricercato. In quei casi, ovviamente, la religione diventa solo un’etichetta, e queste etichette diventano patologiche. Come mai? Perché la tua realtà interiore e l’etichetta sono totalmente diverse. Scruta a fondo in un hindu, in un musulmano, in un cristiano, in un giainista, in un buddhista, e scoprirai che cambiano solo le etichette; in profondità, esiste lo stesso essere umano. E queste etichette creano problemi. Nel Vangelo è detto: “Ama il tuo nemico”, ma tu non riesci ad amare nemmeno l’amico. Non riesci ad amare nemmeno te stesso, e Gesù dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Se non riesci ad amare neppure te stesso, come puoi amare il tuo prossimo? E Gesù dice: “Ama il tuo nemico”, ma tu non hai ancora imparato come amare il tuo amico o la persona che ami. Non conosci le vie dell’ amore. Ebbene, cosa farai? Fingerai, diventerai un ipocrita, un’entità falsa. Questa è la patologia: diventerai duplice. In profondità sarai una cosa e in superficie continuerai a fingere qualcos’ altro. Dentro di te ci sono lacrime, ma in superficie sorridi; questo ti lacererà. Ecco cos’è la schizofrenia, la personalità dissociata. Questa è la radice di tutte le nevrosi, il fattore scatenante. Dunque, la religione è diventata patologica: basata sull’imitazione, la religione crea patologia, un mondo nevrotico. Realizzata in modo autonomo, in prima persona, la religione ti dona ottima salute, benessere, celebrazione della vita, gioia ed estasi. Questi due diversi tipi di religione vanno compresi a fondo. Se la tua religione è solo presa in prestito, creerà problemi nella tua vita: infatti, sarà contro la vita. A ogni istante, la percepirai in antagonismo: ti trasformerà in un masochista, comincerai a torturarti, perché ti troverai sempre in conflitto con la tua religione. Che fare? Ti sentirai in colpa. Ogni istante della tua vita diventerà un istante di colpa. Qualunque cosa fai, persino sorseggiare una tazza di tè… ci sono religioni che ti fanno sentire in colpa per un gesto così innocente! Nell’ashram del Mahatma Gandhi il tè era proibito. Se qualcuno veniva sorpreso a berlo, era punito: doveva digiunare un giorno o due. Ebbene, persino una cosa innocente come il tè può creare sensi di colpa; che dire delle altre cose? Prendi una cosa qualsiasi e troverai una religione che la condanna. Queste condanne non ti permettono di vivere una vita piena. E quando non puoi vivere una vita piena, se non puoi vivere al massimo, non conoscerai mai cos’è Dio perché Dio può essere contattato solo nella pienezza: quando la tua fiamma è vivida, quando la tua torcia arde da entrambe le estremità e tu sei un fuoco di energia pulsante. Solo quando sei nelle condizioni ottimali, al massimo, sulla vetta, avrai il primo bagliore di Dio: quando sei al massimo, quello è il primo passo verso Dio. Abraham Maslow ha ragione quando dice che le esperienze delle vette rendono un uomo sano, e che solo un uomo sano può avere simili esperienze, da lui definite “esperienze di picco”. Si, ha ragione. Ogni volta che puoi conoscere una vetta, che riesci a immergerti totalmente nel momento, la porta si apre. Al culmine della tua esperienza, quando sei in un crescendo, tocchi i piedi del divino. Ecco perché il Tantra dice: facendo l’amore, quando il tuo orgasmo è totale, quando tutto il tuo essere è coinvolto, ogni fibra del tuo essere vibra e pulsa, tutte le cellule del tuo corpo sono vive, totalmente vive; allorché diventi un oceano, sei semplicemente perso e non sai dove ti trovi; quando tutti i confini si sono dissolti, in quel momento di orgasmo hai il primo bagliore del divino, del satori, del samadhi, del nirvana. D’altra parte, in qualsiasi situazione, se riesci a raggiungere la vetta, avrai un bagliore del divino. Purtroppo, le tue cosiddette religioni non ti consentono alcuna vetta.  Ti storpiano, ti paralizzano, ti rattrappiscono; ti permettono solo di vivere al minimo. Ecco cos’è la rinuncia: vivere al minimo. Si devono soddisfare solo i bisogni primari. Le tue cosiddette religioni non ti insegnano a traboccare: ti insegnano solo a diventare sempre più limitato; ti rendono un cunicolo angusto. La religione autentica ti renderà aperto, sconfinato come il cielo e sarà inevitabilmente positiva. Kabir  dice: “lo non sono per la rinuncia” . Se Dio  crea il mondo, è meraviglioso. Se il mondo viene da Dio, è bellissimo; non può essere una punizione, ma una ricompensa. Questa è un’affermazione estremamente rivoluzionaria: il mondo non è una punizione, ma una ricompensa; Dio non ti ha gettato in una cella cupa e lugubre». Dio ti ha amato al punto che ha creato questo mondo per te, affinché tu possa giocarci, possa celebrarlo: é una celebrazione.